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LE ISOLE DELL'OSPITALITà€

Progetto di Ettore Mocchetti

“L'ospitalità  è la virtù che induce a nutrire e alloggiare le persone che non necessitano di cibo e di alloggio"
Ambrose Bierce (1842-1914), novelliere mistery americano

In un periodo di critica stagnazione per l'universo dei consumi, il progetto si propone di esplorare il tema, caro a noi italiani, dell'ospitalità  con l'intento di delineare soluzioni nuove e suggestive da integrare ai modelli consolidati dal tempo e dalle consuetudini. L'operazione mira a qualificarsi come "un'esperienza sensoriale ed emozionale" e a sollecitare comportamenti meno eterocondizionati dal messaggio pubblicitario e dal conformismo di massa, oggi in fase di stallo, e più autodiretti, più consapevoli e dunque più predisposti alla sperimentazione.

Per sviluppare questa visione progettuale si è deciso di concentrare l'attenzione su due elementi tematici specifici. Anzitutto l'Alta Decorazione cosicché gli allestimenti sono progettati con mobili, tessuti, oggettistica e quant'altro proposti dalle stesse aziende del settore che espongono ad "Abitare il Tempo" in modo tale da esaltarne le rispettive eccellenze produttive. L'altro fattore di riferimento sono invece quegli aspetti dell'ospitalità  più legati al senso del gusto, all'enogastronomia, ai prodotti e alle produzioni a essa correlati, inserendoli in contesti, anzi palinsesti ambientali caratterizzati da spunti culturali d'attualità  e da indirizzi stilistici aperti a influssi variegati.

In questa prospettiva ha preso così forma, all'interno dei rinnovati spazi del Padiglione 1, l'idea di disegnare una sorta di "viaggio dell'ospitalità  e dei sensi" scandito da una serie di microboutique dedicate - ma l'elenco è per ora solo indicativo - al vino e alle bollicine, al gelato, alle fragranze, all'olio, ai dolciumi, alle specialità  etniche e orientali, alla relativa accessoristica e così via.

Ciascuna di queste "isole" sarà  allestita secondo criteri volta a volta di contaminazione e combinazione, di giustapposizione e contrapposizione stilistiche, impiegando, come detto, arredi, tessuti, oggetti e accessori forniti da un selezionato gruppo di aziende espositrici di "Abitare il Tempo". Inoltre - e questa è una novità  per la manifestazione veronese - esse, gestite da specialisti dei vari settori, saranno commercialmente operative non limitandosi all'illustrazione dei prodotti, ma offrendo al visitatore l'opportunità  di degustarli e di acquistarli.

Climax del percorso sarà  il Ristorante Futurista, un grande spazio di ospitalità  che vuole celebrare in contemporanea l'alta cucina creativa italiana e il movimento marinettiano del quale quest'anno si festeggia il centenario e che tra le sue tante vene inventive poteva contare anche quella, appunto, della gastronomia delineata in un famoso Manifesto del 1930. Il ristorante, risolto planimetricamente su due piani - uno per i commensali in gruppo, l'altro per i singoli ospiti - sarà  arredato con le riedizioni di mobili futuristi eseguite negli anni passati a cura di "Abitare il Tempo". La cucina, allestita con i più avanzati apparati tecnologici e condotta dal bi-stellato Giancarlo Perbellini, chef dell'omonimo ristorante di Isola Rizza, si cimenterà  con i temi tuttora provocatori e lungimiranti del ricettario futurista, abbinandoli a preparazioni attuali meno estreme, ma non meno immaginifiche.

Padiglione 1
ALTA DECORAZIONE
Ettore Mocchetti

 
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